Adriano Galliani, amministratore delegato del Monza, è intervenuto in conferenza stampa al fianco del nuovo tecnico biancorosso, Raffaele Palladino: "Volevo dare un abbraccio a Stroppa, poco più di tre mesi fa ci ha portato in Serie A. È un risultato che ci rende orgogliosi: pensare di giocare domenica contro la Juventus è un qualcosa di strepitoso. Stroppa ha giocato nel settore giovanile del Milan, ha giocato a Monza. Ieri mi ha fatto una domanda legittima: "Perché mi esonerate?". Il calcio è questo, quando non arrivano i risultati, quando sei ultimo in classifica, quando non sei soddisfatto del gioco, prevede che si può cambiare allenatore. Inutile fare discorsi sociologici, morali, etici: il calcio è questo. Il Monza purtroppo è ultimo in classifica e ha deciso di cambiare la guida tecnica, siamo la seconda società di Serie A che lo fa. Abbiamo scelto Raffaele Palladino, che non è un traghettatore. È l'allenatore del futuro. Il perché è molto semplice: ha 38 anni, nel 2019 speravo ci desse una mano da calciatore ma era infortunato. Questo è il suo terzo anno da allenatore, dall'Under 15 alla Primavera, con cui è arrivato in semifinale promozione in Primavera 1. Quando vedo il Bayern Monaco con un allenatore di 33-34 anni credo che bisogna avere il coraggio di fare qualche scelta "coraggiosa". È una decisione assolutamente condivisa tra il presidente Berlusconi e il sottoscritto. Crediamo di aver fatto la scelta giusta, ne siamo convinti e ce lo auguriamo. Benvenuto Raffaele!".
Sono girati tanti nomi: Palladino è stata la sua prima scelta?
"Abbiamo pensato a lungo col Presidente Berlusconi su cosa fare, abbiamo pensato anche ad altri allenatori, abbiamo ragionato e parlato con altri, abbiamo fatto il quadro della situazione generale, e alla fine abbiamo scelto per tante motivazioni Raffaele. Non solo perchè era già qui, ma siamo convinti che possa fare bene, che abbia ha dentro di sè le stimmate del grande allenatore. Noi in questi quattro anni avete visto cosa è successo allo stadio, alle strutture: stiamo facendo tanto, abbiamo trovato un Monza che tutti voi conoscevate, lo abbiamo portato in A come avevamo promesso. Poi ho tappezzato tutta Monzello con una frase: "Ci abbiamo messo 112 anni per andare in A, non possiamo impiegare 12 mesi per tornare in B". Pensare a Monza-Juventus mi emoziona, sono tifoso del Monza al di là delle cariche. Ho preso una decisione coraggiosa, non mi sono candidato al Senato perché voglio dedicarmi al Monza a tempo pieno, voglio dare il mio contributo per mantenere la categoria. Siamo l'unica società di Serie A al debutto, 3 anni fa eravamo in Serie C, abbiamo ottenuto risultati sportivi straordinari e dobbiamo farlo anche quest'anno. Aggiungo che da ieri il nuovo allenatore dei portieri è Alfredo Magni: è stato per 5 anni al Milan, dal 2014 al 2019, e ha accompagnato nella sua crescita personale Gigio Donnarumma. È stata una scelta condivisa col tecnico, io lo stimo molto".
Quali sono le prime cose che la società vuole vedere in campo?
"Siccome siamo convinti di avere un organico di prim'ordine, vogliamo vedere una squadra che faccia meglio di quanto fatto nelle prime 6 giornate. Abbiamo parlato ed esaminato giocatore per giocatore, speriamo e crediamo di poter vedere un Monza che possa fare meglio. Al presidente Berlusconi non è piaciuto il gioco visto a Lecce, non abbiamo fatto un tiro in porta ad eccezione della magia di Sensi su un calcio da fermo. La filosofia del Milan del presidente Berlusconi e del sottoscritto è sempre stata: preferiamo perdere giocando bene piuttosto che pareggiare senza fare tiri in porta. Ci aspettiamo di vedere un Monza che giochi meglio".
Valgono ancora le aspettative post mercato?
"Le squadre di Berlusconi o del sottoscritto fanno più notizia, ma tutte le neopromosse cambiano tanto: noi ne abbiamo cambiati 16, la Cremonese una ventina, così come il Lecce. È evidente che uno debba entrare in maniera pesante sul mercato quando vieni promosso in Serie A. Sono arrivati 16 giocatori, tutti buonissimi, certamente dobbiamo fare uno sforzo per mantenere questa agognata categoria. Non conta la posizione finale, l'importante è che non sia il diciottesimo, il diciannovesimo o il ventesimo posto".
Quando si è persa fiducia in Stroppa?
"C'è stata una diversità di rendimento nel secondo tempo in queste prime sei giornate. Comunque non abbiamo fatto niente di nuovo del calcio, lo dico con l'affetto che mi lega a Giovanni Stroppa. Lo ringrazio per la promozione, ma abbiamo ritenuto che si dovesse cambiare la guida tecnica".
È la scelta più coraggiosa della sua gestione?
"Venendo qua mi ha chiamato Sacchi: "Ho letto di scelta coraggiosa, ma lo avete fatto anche con me". Abbiamo portato al Milan un allenatore che non era stato un grande giocatore e che non aveva mai allenato in Serie A, e poi è diventato quello che è diventato. Questa la paragonerei molto alla scelta di Sacchi".
Teme che le polemiche di Juventus-Salernitana possano influenzare il match di domenica?
"Nel vecchio calcio si diceva che dopo un torto ti facevano un favore. Non ci credevo allora, tanto meno adesso. Il VAR ha ridotto di parecchio gli errori, la tecnologia va utilizzata, lo fanno tutti gli sport. Il Monza non dice nulla sugli arbitri, non mi voglio unire al coro di chi protesta: gli arbitri e il VAR di Monza-Juventus non risentiranno minimamente del fatto che Candreva abbia tenuto in gioco o meno Bonucci".
Questo Monza ha un parallelo col Cagliari del 2008-09, che fece un solo punto nelle prime 6 giornate e poi chiuse nono. Ne ha parlato con Allegri?
"Con Allegri sono rimasto in grandissimi rapporti, quando andavo a Cagliari gli dicevo che aveva il physique du role per fare l'allenatore del Milan. Per quattro autunni e tre primavere ha sempre ottenuto grandi risultati. Credo che la società abbia messo a disposizione di chi allena un organico di prim'ordine, in grado di mantenere la categoria. Se abbiamo scelto Palladino è perchè crediamo che raggiungere questo obiettivo. La nostra fiducia in Raffaele è a lungo termine. Gli ho chiesto se volesse partire con la Juventus, gara sulla carta difficilissima, o avere a disposizione due settimane: ha deciso di partire subito".
Anche Sacchi ebbe difficoltà iniziali...
"Anche Capello fu una scelta coraggiosa, veniva definito il "maggiordomo" di Berlusconi. Quando Sacchi andò via, dopo aver vinto tutto quello che ha vinto, Capello fu un'altra scelta coraggiosa. Al di là delle prime partite, penso al Milan che perse contro la Fiorentina ma fu applaudito dai tifosi, abbiamo sempre fatto così. Ancelotti aveva perso due scudetti di fila con la Juventus, dicevano fosse un "perdente di successo": ora lo dicono un po' meno... Arriva al Milan ed è successo quello che sappiamo. Bisogna saper scegliere i collaboratori e le persone: il presidente Berlusconi lo sa fare, e siamo convinti di aver fatto la scelta giusta. La nostra storia calcistica, partendo da Sacchi e Capello passando per Ancelotti, è tutta fatta di scelte coraggiose e andiamo su quella strada lì. Tu hai un'eredità importante! (rivolta a Palladino, ndr)".
Cosa ha detto il presidente Berlusconi a Palladino?
"Quando penso che una persona sia quella giusta, la porta a cena ad Arcore: lunedì sera il signor Palladino è venuto con me a cena ad Arcore, abbiamo parlato con il presidente, ed eccolo qua".
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