Lunga intervista quest'oggi di capitan Matteo Pessina sulle pagine de "Il Corriere della Sera" alla vigilia della prima amichevole stagionale del Monza.

"Nel 2015 con il fallimento del Monza, i dipendenti non ricevevano lo stipendio. Galliani avrebbe potuto prendermi a zero ma pagò 30 mila euro al club per consentire a magazzinieri e fisioterapisti di ricevere la busta paga. Andai in sede per firmare il contratto con i rossoneri accompagnato da mia sorella e da mio papà. Fu lui a ricordare a Galliani che era l’amministratore di condominio del palazzo dove abitava mio nonno. Era proprio destino che ci dovessimo rincontrare". 

Pessina poi parla della scelta di lasciare Bergamo per tornare in biancorosso: "Con l’Atalanta ho giocato in Champions, ma a Monza ho sposato il progetto". 

Il capitano ha poi aggiunto: "Lo studio è importante nella mia famiglia. Mio papà è commercialista, mia mamma architetto e mia sorella si è laureata in Fisica alla Bicocca. Io? Studio Economia alla Luiss di Roma. Ho scelto quella università perché ha organizzato un corso bellissimo per gli sportivi. Sono iscritti anche Tortu, Tamberi, Cristante e Bove. Abbiamo a disposizione dei tutor che ci fanno lezione. Quando siamo pronti affrontiamo gli esami".

La responsabilità di essere il capitano del Monza: "Mister Palladino dice che dopo una sconfitta io sono di umore nero perché ho un senso di appartenenza differente".

Sezione: News / Data: Sab 15 luglio 2023 alle 11:02
Autore: Roberto Sabatino
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