È come se, all’improvviso, si tornasse indietro alla vita normale, senza sfarzi né lussi, sistemando un pallone al centro dei pensieri sparpagliati e concentrando le emozioni nel cassetto dei sogni, con l’elasticità del più affamato dei ragazzini e senza manie di grandezza, lasciandosi ingolosire dalla bontà del progetto sportivo del Monza. Ad Antonino Barillà piace far parlare il campo, esplorando tutte le vie possibili per intraprendere la strada giusta con la tentazione liberamente confessata: il raggiungimento dell'obiettivo promozione attraverso la forza mentale e il senso d'appartenenza dando tutto senza mai tirare indietro la gamba. Reggino di nascita, a Parma l’hanno adottato con orgoglio per la grande generosità dentro e fuori dal campo, oltre ai lampi di classe che ha mostrato con il mancino educato anche nelle gare più complicate e le idee messe in pratica unendo le forze. Non ci ha pensato due volte a scendere di categoria sposando il progetto di patron Berlusconi per risalire subito con entusiasmo e la voglia matta di bruciare l’erba a furia di scatti e rasoiate di collo pieno. È la pedina che Galliani ha rincorso e preteso fortemente, formalizzando il colpo dopo averlo convinto ad accettare la corte brianzola tra le sirene della massima serie e il romantico ritorno di fiamma della Reggina, dove è iniziata la sua carriera con l’esordio in Serie A a soli 18 anni. Nella testa di Barillà c'è un frullatore di orizzonti luminosi densi di speranze rosee, la palpabile euforia di chi spera di essere dinanzi ad una dimensione nuova e la febbrile volontà di mettersi subito a disposizione di mister Brocchi per correre e sudare recuperando palloni da levigare per avviare l’impostazione della manovra biancorossa. 32 anni, esperienza da vendere, vanta 276 presenze in B e 95 in A, adesso vuole immediatamente conquistare la forma fisica che ha dimostrato di avere nella brillante stagione con la maglia del Parma condita da 3 assist e una rete in 29 presenze totali tra campionato e Coppa Italia, dando un notevole contributo alla fase passiva incrementando sostanza e grinta a centrocampo al fianco di Kurtic.

Nel suo curriculum, oltre alle esperienze con le maglie di Trapani e Sampdoria, anche 7 gettoni in Nazionale Under 21 con 2 reti all’attivo. Mancino, fa della velocità palla al piede e della buona tecnica individuale le migliori armi del repertorio, nascendo come esterno sinistro in un centrocampo a cinque e avendo ricoperto più volte il ruolo d'interno sinistro grazie alla sua duttilità tecnico-tattica. Riappropriarsi di se stesso per cominciare il viaggio nell'ignoto, inserendo i comandi d'intensità, aggressività e ritmo elevato, con il bisogno divorante di gasarsi tenendo a mente gli schemi funzionanti di mister Brocchi: riconquista del pallone in avanti, passaggi in profondità, giro palla veloce e la compattezza della linea mediana. Perché l'approfondimento tattico improntato sulla proiezione offensiva impone il totale coinvolgimento tecnico: lo sa bene Barillà che si prepara a scaldare il sinistro folgorante per condire la manovra con assist in verticale e giocate sopraffine, per assicurare al Monza il giusto mix di potenza, qualità e pericolosità in area di rigore. 

Sezione: Focus / Data: Mer 26 agosto 2020 alle 11:30
Autore: Niccolò Anfosso / Twitter: @Nicanfo2000
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