Antonino Barillà, neo acquisto del Monza, è uno degli elementi di maggior esperienza presenti in rosa grazie alle sue parentesi col Parma in serie A. Un innesto utile che va a completare un centrocampo di alta qualità . L’ex centrocampista dei ducali, in un’intervista rilasciata al Giorno, racconta il suo percorso calcistico a partire dai primi anni nella sua Reggio Calabria:  "Sono nato e cresciuto al quartiere Catena, a una quindicina di chilometri dal centro di Reggio. Tutti i ragazzi che giocano a pallone lì hanno un sogno: arrivare alla squadra della propria città.  Giocavo nella Scuola Calcio di Catena, ci ero andato con mio cugino, finché a un torneo mi videro i dirigenti della Reggina i quali inizialmente ritenevano non fossi pronto. Però poi due ragazzi della Reggina non riuscirono ad andare a un torneo, e mi richiamarono per riempire il buco e fui il miglior giocatore di quel torneo, vincemmo. Ci vuole anche un po’ di fortuna. Dalle giovanili fummo aggregati in 4 alla prima squadra. L’allenatore era Mazzarri. E ci ritrovammo a far parte del gruppo che conquistò la salvezza nell’anno della penalizzazione da 11 punti… Da brividi, come vincere uno scudetto“.

Oltre al Parma, in serie A Barillà fece una breve parentesi con la Sampdoria: “L’anno più brutto della mia carriera dal punto di vista calcistico, ma mi trovai a fare scelte importanti, diventai uomo“. Cioè? “Eravamo ultimi e io non giocavo. E quando mi si offrì l’opportunità di tornare a casa, nella mia Reggio, anche se in B, non ebbi dubbi“.

Una scelta romantica come quella che lo ha spinto ad accettare la proposta di Galliani: "L’esperienza a Parma mi ricorda questo momento e i ragazzi che ho trovato al Monza. Fu difficile, all’inizio, avevamo cambiato molti giocatori, ma alla fine fu una cavalcata magnifica“

Infine, Barillà confessa di essersi ambientato completamente anche al di fuori del contesto calcistico: "Tutta la settimana penso al calcio, ma appena ho un minuto libero sto con i figli: Giuseppe, 5 anni, lo porto già a giocare a calcio, anche se dovrà scegliere lui cosa fare. E con Rachele, un anno e 2 mesi, vado al parco giochi. Mia moglie Sabina ha aperto un negozio di scarpe e un bar a Reggio Calabria. Abbiamo trovato casa in centro a Monza e una scuola per i bambini. La famiglia è tutto, appena riesco do una mano in casa. Cucinare no, al massimo so fare due uova, ma per tutto il resto mi arrangio. Siamo andati a fare qualche passeggiata in centro, bellissimo“.

Sezione: Focus / Data: Dom 11 ottobre 2020 alle 13:34 / Fonte: Il Giorno
Autore: Daniel Rizzo
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