È stato uno tra gli attaccanti più amati dai tifosi monzesi a cavallo degli anni Settanta e Ottanta, e il suo cuore in un certo senso è rimasto biancorosso, nonostante nella sua importante carriera abbia vestito le maglie di numerose squadre. Stiamo parlando di Paolo Monelli, 62 presenze in campionato con la casacca del Monza e 13 reti realizzate. Alle soglie dei sessant’anni (li compirà l’anno prossimo), il fisico è ancora quello di un ragazzo, dei tempi in cui infiammava il “Sada”. Monelli esordì in serie B quando aveva appena compiuto 16 anni (25 febbraio 1979), Monza-Rimini, e fu un esordio col botto, gol del vantaggio biancorosso in una gara che finì 3-0. La seria A l’ha sfiorata con il Monza per due annate consecutive, 78/79 e 79/80.

Lunedì sera era allo U-Power Stadium per la partitissima con il Brescia, e al termine della gara abbiamo scambiato con lui quattro chiacchiere su questo finale di stagione che ancora non ha sciolto i numerosi... enigmi.

“Questo è un campionato strano - afferma Paolo – il Monza ha perso gran parte degli scontri diretti ma ha quasi sempre vinto contro le ‘piccole’, viceversa altre avversarie hanno fatto l’opposto, tipo il Benevento a Cosenza e il Lecce a Reggio Calabria in questi ultimi tempi. La squadra di Stroppa deve quindi cercare di vincere tutte e tre le partite che restano, sperando che la Cremonese e il Lecce perdano qualche colpo. Non sarà facile, ma credo che tutto sia ancora possibile...”

Monelli, di promozioni in serie A se ne intende parecchio, avendone ottenute tre con le maglie di Lazio (1988) Bari (1989) e Pescara (1992), chi meglio di lui può dirci quali sono i fattori più importanti a livello psicofisico in una volata estenuante come quella che si sta verificando in serie B?

“I ragazzi devono stare tranquilli, con la mente libera e serena. Non ci deve essere l’ossessione per raggiungere il traguardo, se ti carichi troppo di tensione rischi di rovinare tutto.”

Come hai visto la partita con il Brescia e quali pensi siano i giocatori che potranno dare qualcosa in più in queste rimanenti tre giornate, oltre agli eventuali play-off?

“Nel primo tempo il Monza ha fatto fatica, il Brescia era molto organizzato e ha giocato un’ottima gara. Ai biancorossi è mancato un attaccante da almeno 15 reti, sia quest’anno che in quello scorso, altrimenti la serie A sarebbe arrivata di sicuro. Mancuso è forte, non capisco come mai si è fermato così, di colpo. Della squadra mi piace molto Valoti, e mi auguro sia determinante da qui alla fine anche se contro il Brescia è uscito per infortunio, spero nulla di serio. Poi ci sono Ciurria e D’Alessandro con le loro accelerazioni, anche se quest’ultimo ha un rendimento altalenante. Infine Colpani, che promette bene ma, a mio avviso, manca ancora della giusta “cattiveria”, in senso sportivo ovviamente. Contro il Brescia ha avuto due buone occasioni ma ha calciato troppo debolmente. Ecco cosa intendo per “cattiveria”, deve essere più incisivo e determinato in circostanze come quelle.”

Monelli attualmente è il responsabile tecnico (sul campo, tiene a precisare) del settore giovanile dell’Usmate Velate. In passato ha lavorato per moltissimi anni nelle “giovanili” biancorosse e il suo sogno, neanche troppo nascosto, è quello di poter tornare a collaborare, prima o poi, per la società che gli è rimasta più nel cuore.

Sezione: Ex Biancorossi / Data: Gio 21 aprile 2022 alle 20:27 / Fonte: Gianni Santoro per 100x100Monza
Autore: Redazione Tuttomonza
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