Conferenza stampa di presentazione per Raffaele Palladino, nuovo allenatore del Monza. Ecco le sue prime parole da tecnico biancorosso.

Quali sono le emozioni di questa prima volta in Serie A?
"Saluto tutti e vi ringrazio per essere qui. Ci tengo a ringraziare la società, il presidente Berlusconi e il dottor Galliani per avermi dato la possibilità di allenare la Prima Squadra. Sono stra felice, ho grande voglia di fare bene e di aiutare il Monza. Sono innamorato di questo lavoro, ho perso la testa da quando ho iniziato a lavorare, già mentre giocavo intravedevo come gli allenatori potessero lavorare, e questa cosa mi piaceva. Detto questo sono orgoglioso di essere qui a rappresentare la Prima Squadra, spero di dare il mio meglio, cercherò di dare tutto. Sono pronto e carico, ho grande voglia di fare bene".

A quale sistema di gioco ti affidi? Come sta Cragno?
"Cragno sta bene, si sta allenando e sto valutando tutto. Ho voluto vedere tutti i ragazzi, siamo tanti, ma adesso è il momento di fare, tutti devono mettersi a disposizione. Ho trovato un grande gruppo e grande entusiasmo, questa è una base importante. Ci tengo a ringraziare mister Stroppa, ha fatto un ottimo lavoro, ho trovato una squadra con idee di gioco. Il mister ieri è stato uno dei primi a chiamarmi per farmi l'in bocca al lupo. Stiamo provando delle cose, a me piace giocare con la difesa a 3, ma non è detto che non si possa cambiare. A centrocampo vedremo se metterci a 3 o 4, in attacco l'idea è di avere una punta con due mezzepunte, ma questi sono numeri. Non sono integralista, siamo pronti a fare il bene del Monza".

Da Thiago Motta a Juric, tanti allievi di Gasperini: a chi si ispira come allenatore?
"Gasperini per me è un maestro, sin dai tempi della Primavera della Juventus, poi l'ho seguito al Genoa, con lui sono arrivato in Nazionale. Otre a lui ho avuto grandissimi allenatori come Ranieri, Lippi, Donadoni, Deschamps. Il bagaglio che mi porto dietro è merito loro, ho cercato di portare il buono di questi allenatori. Il concetto e i principi di gioco sono quelli che possono adottare tecnici come Gasperini e Juric".

In vista della Juventus, conterà più l'aspetto tattico o emotivo?
"Sono due aspetti fondamentali, non possono mancare in una squadra. Mi sto concentrando sul discorso tattico, è normale, stiamo cercando le soluzioni migliori. Tempo ne abbiamo poco, ma cerchiamo di dare delle idee. Non deve mancare l'aspetto emotivo: la squadra, dopo risultati negativi e dove si aspettava di fare qualche punto in più, per forza di cose è un po' giù di morale. Ho trovato ragazzi con grande disponibilità e voglia di mettersi in discussione. Nel calcio in cui credo io non può mancare l'entusiasmo, ho voglia di farli divertire e di farli sentire più "leggeri". Dobbiamo giocare con cuore e anima".

Che emozioni le dà affrontare subito la sua ex squadra?
"Affrontare la Juventus è sicuramente un piacere, ma fa parte del mio passato: sono talmente concentrato per fare bene che in questo momento penso solo ed esclusivamente ai ragazzi e alla squadra. Ci tengo a dire che vorrei vedere che ho visto tanto attaccamento da parte dei tifosi: ora che mi ritrovo in panchina vorrei vedere lo stadio pieno, sento che il tifoso del Monza ha grande passione".

Tanti giocatori li conosce direttamente.
"Sono ragazzi che io conosco bene, tanti sia personalmente che calcisticamente, con alcuni ho giocato insieme, altri li conosco al di fuori dell'ambiente calcistico, e questo è un vantaggio. Con Pessina abbiamo condiviso la camera anche da calciatori, normale che con lui abbia un rapporto molto stretto, ma ora sono dall'altra parte: non esiste l'amicizia con il giocatore, sono l'allenatore e si pensa al bene della squadra per cambiare il trend. Quello che mi dà fiducia è la predisposizione dei ragazzi al sacrificio e al lavoro".

Stroppa ha avuto difficoltà con infortuni e condizione fisica: cosa ti ha chiesto la società? Punti o gioco?
"La società mi ha chiesto di cercare di fare del mio meglio, di inculcare le mie idee e di cercare di far andare più forte la squadra. Non mi ha dato obiettivi, niente di più e niente di meno. Ne sono felice, questa è una dimostrazione di fiducia. Lavoro 12 ore al giorno, farò ancora di più per fare del mio meglio, cercherò di dare il massimo ogni giorno per questa squadra".

Sezione: Primo Piano / Data: Mer 14 settembre 2022 alle 14:08
Autore: Fabio Alampi
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