Lunga intervista di Mota Carvalho a Gazzetta.it, la prima doppietta di quest'anno gli ha aumentato ulteriormente il buonumore, suo marchio distintivo. "Ogni venerdì sistemo i capelli, viene il mio amico Salvo a farmeli per bene perché la partita va preparata in tutti i dettagli" ci scherza su il portoghese, 4 gol fin qui col Monza. "La svolta? Pian piano ci stiamo arrivando, segnano un po’ tutti racconta -, anche perché il mister cambia spesso giocatori ed è importante per il gruppo. Tutti giochiamo".
Però lei è partito male quest’anno: colpa degli infortuni?
"Mi sono strappato nella finale degli Europei U21, poi ho avuto un altro guaio muscolare. Rientrare così nel derby però ha dimostrato che ora sto bene".
La stagione era cominciata con grandi attese proprio per gli Europei U21 con il Portogallo e la doppietta all’Italia nei quarti 5-3. Ricorda?
"È normale, quando fai bene e ti metti in mostra, tutti si aspettano tanto. L’importante è essermi ripreso bene, avanti così, ma sia chiaro: 2 gol non bastano".
Il Monza la pagò 5 milioni dalla Juve, in estate la sua valutazione schizzata a 15-20...
"Io non penso a quelle cose, sono questioni della società. È normale che se ne parli, quando fai bene è così, poi magari non segno più e non valgo nulla".
L’anno scorso ha fatto soltanto 6 gol: si sentiva oscurato da Balotelli e Boateng?
"Io non sono una stella. Era il mio primo vero anno in B dopo l’Entella, mi sentivo un po’ chiuso, eravamo in tanti. Ma la colpa è mia, dovevo segnare di più".
Di questo passo...
"Il mio obiettivo è quello di andare in doppia cifra".
Ha un premio speciale?
"Me lo sono dato da solo".
Se arriva un altro attaccante a gennaio sarà contento?
"Sì, sarebbe un aiuto per la squadra. La concorrenza fa bene, è un problema se non c’è".
Tra tutti i bomber della B chi vorrebbe avere accanto?
"Mi piacciono Tutino e Coda, ma come partner vanno bene quelli che ci sono qui, nel Monza abbiamo i migliori".
Da Brocchi a Stroppa: cosa è cambiato per lei in campo?
"Adesso posso stare più vicino alla porta, prima svariavo di più. È cambiato tanto, anche negli allenamenti. Sono bravissimi entrambi e io riesco a crescere".
Sulla maglia c’è sempre il 47.
"È il quartiere dove sono nato a Lussemburgo. Ma presto la mia famiglia tornerà a Oporto".
Quindi tifa Porto?
"No no, Benfica!".
A proposito di 'crescere': ha fatto la patente per l’auto?
"Sì... Non ci avevo mai pensato, avevo la ragazza che mi portava allo stadio. Ora sono single e quindi... Ho dovuto farla".
Vive da solo a Monza?
"A Concorezzo, Ho un cagnolino, Oscar. È più importante lui di una fidanzata... E meno male che ho una vicina che me lo tiene quando vado in trasferta".
Dopo l’U21 ci sono chances per la nazionale maggiore?
"Sono in ballo, dopo gli Europei mi hanno detto che il percorso è quello. Però la concorrenza è tosta: Diogo Mota, Andrè Silva, João Felix... E Leao!".
Il milanista è suo amico?
"Stessa camera agli Europei, adesso ci vediamo a Milano".
Tra il Monza in A e i Mondiali in Qatar playoff permettendo cosa sceglie per il 2022?
"Facile: prima il Monza in Serie A, e se succede credo che in Qatar potrò andarci anche io. E comunque ai playoff speriamo di non beccare l’Italia...".
Chissà, magari Ronaldo mette una buona parola per lei...
"Con me è stato perfetto in quei sei mesi alla Juve. Quando sono arrivato mi conosceva già e mi ha sorpreso. Trasmette mentalità vincente, dice di coltivare il talento, di lavorare tanto e di volere sempre di più. Infatti nelle partitelle, quando giocavo con lui, ho sempre vinto. E quando ero contro, ho sempre perso".
E fuori dal campo?
"Scherzava di più Balotelli...".
Le ha consigliato CR7 di farsi assistere da Mendes?
"Sì, e mi ha fatto piacere".
Però lei è partito male quest’anno: colpa degli infortuni?
"Mi sono strappato nella finale degli Europei U21, poi ho avuto un altro guaio muscolare. Rientrare così nel derby però ha dimostrato che ora sto bene".
La stagione era cominciata con grandi attese proprio per gli Europei U21 con il Portogallo e la doppietta all’Italia nei quarti 5-3. Ricorda?
"È normale, quando fai bene e ti metti in mostra, tutti si aspettano tanto. L’importante è essermi ripreso bene, avanti così, ma sia chiaro: 2 gol non bastano".
Il Monza la pagò 5 milioni dalla Juve, in estate la sua valutazione schizzata a 15-20...
"Io non penso a quelle cose, sono questioni della società. È normale che se ne parli, quando fai bene è così, poi magari non segno più e non valgo nulla".
L’anno scorso ha fatto soltanto 6 gol: si sentiva oscurato da Balotelli e Boateng?
"Io non sono una stella. Era il mio primo vero anno in B dopo l’Entella, mi sentivo un po’ chiuso, eravamo in tanti. Ma la colpa è mia, dovevo segnare di più".
Di questo passo...
"Il mio obiettivo è quello di andare in doppia cifra".
Ha un premio speciale?
"Me lo sono dato da solo".
Se arriva un altro attaccante a gennaio sarà contento?
"Sì, sarebbe un aiuto per la squadra. La concorrenza fa bene, è un problema se non c’è".
Tra tutti i bomber della B chi vorrebbe avere accanto?
"Mi piacciono Tutino e Coda, ma come partner vanno bene quelli che ci sono qui, nel Monza abbiamo i migliori".
Da Brocchi a Stroppa: cosa è cambiato per lei in campo?
"Adesso posso stare più vicino alla porta, prima svariavo di più. È cambiato tanto, anche negli allenamenti. Sono bravissimi entrambi e io riesco a crescere".
Sulla maglia c’è sempre il 47.
"È il quartiere dove sono nato a Lussemburgo. Ma presto la mia famiglia tornerà a Oporto".
Quindi tifa Porto?
"No no, Benfica!".
A proposito di 'crescere': ha fatto la patente per l’auto?
"Sì... Non ci avevo mai pensato, avevo la ragazza che mi portava allo stadio. Ora sono single e quindi... Ho dovuto farla".
Vive da solo a Monza?
"A Concorezzo, Ho un cagnolino, Oscar. È più importante lui di una fidanzata... E meno male che ho una vicina che me lo tiene quando vado in trasferta".
Dopo l’U21 ci sono chances per la nazionale maggiore?
"Sono in ballo, dopo gli Europei mi hanno detto che il percorso è quello. Però la concorrenza è tosta: Diogo Mota, Andrè Silva, João Felix... E Leao!".
Il milanista è suo amico?
"Stessa camera agli Europei, adesso ci vediamo a Milano".
Tra il Monza in A e i Mondiali in Qatar playoff permettendo cosa sceglie per il 2022?
"Facile: prima il Monza in Serie A, e se succede credo che in Qatar potrò andarci anche io. E comunque ai playoff speriamo di non beccare l’Italia...".
Chissà, magari Ronaldo mette una buona parola per lei...
"Con me è stato perfetto in quei sei mesi alla Juve. Quando sono arrivato mi conosceva già e mi ha sorpreso. Trasmette mentalità vincente, dice di coltivare il talento, di lavorare tanto e di volere sempre di più. Infatti nelle partitelle, quando giocavo con lui, ho sempre vinto. E quando ero contro, ho sempre perso".
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