Michele Di Gregorio, portiere del Monza, in un'intervista concessa a La Gazzetta dello Sport ha parlato in vista della ripresa del campionato, con i biancorossi che saranno di scena domani sul campo della Fiorentina: "Non posso permettermi di fermarmi, per questo ho lavorato anche durante le vacanze".
Le prime 15 giornate di campionato da titolare in A cosa le hanno lasciato?
"Se ripenso al 2017, quando esordii tra i professionisti a Renate, ritenevo questo percorso quasi impossibile. In cinque anni sono cresciuto come uomo e come giocatore, un processo di maturazione completo. Ho accettato il Monza subito, quando mi hanno chiamato. Credevo nel progetto fin dal principio".
Il dualismo con Alessio Cragno come procede?
"Bene perché è un professionista esemplare, un ragazzo intelligente e alla mano. Abbiamo un buonissimo rapporto anche fuori dal campo".
Come definisce il suo rendimento?
"Ho fatto bene finora, ma posso fare ancora meglio".
Anche in passato le era capitato di ribaltare le gerarchie iniziali…
"Non è stato facile, ho trovato lungo il mio percorso tanti portieri forti. Ma ho sempre scelto le società in base alla volontà che avevano di volermi con loro. E questo mi ha dato forza per mettermi in gioco. Credo nel lavoro, senza il quale il solo talento non ti porta ai risultati".
Il 2023 inizia con la trasferta di Firenze e poi l’incrocio con la “sua” Inter: sarà particolare per lei l’incrocio con i nerazzurri?
"Sarà come chiudere un cerchio, da bambino a uomo. Sono entrato nel vivaio interista a quasi 7 anni, aggregato ai Pulcini che erano più grandi. Sono originario di Corsico, alle porte di Milano, e ho iniziato subito in porta. Mi buttavo su ogni pallone, volevo sempre stare in porta anche quando giocavo con mio cugino".
L’Inter è stata anche una famiglia per lei?
"Sì, a 13 anni ho perso mio padre Marcello: l’Inter mi è stata molto vicino. A casa avevo mia madre Agata, mia sorella Angela, mio zio Gianni e mia nonna. Fuori c’era l’Inter".
Che ricordo ha di suo padre?
"Mi piace ricordarlo mentre a bordo campo mi “fischiava”, come per tenermi attento quando l’azione si stava svolgendo dalla parte opposta".
Torniamo alla A: c’è curiosità nell’affrontare la ripresa?
"Quando il nostro a.d. Adriano Galliani parla di “nuovo campionato” ha ragione. Ci sarà da fare nuove valutazioni, le carte verranno mescolate. Sarà come ripartire da zero, tra impatto mentale, preparazione e l’incidenza del mercato di gennaio. Chi ha chiuso in tranquillità non deve stare tranquillo e viceversa chi ha chiuso in affanno potrebbe trovare nuova linfa".
Un grande progetto per il 2023?
"A giugno sposerò Samantha, siamo già genitori di Marcello, stesso nome di mio padre".
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