Trovare il coraggio di cambiare strada, di costruirsi un futuro migliore, sfruttando tutte le opportunità possibili. Anche quelle date dallo sport. Kevin-Prince Boateng, dall'alto della sua lunga carriera calcistica ai massimi livelli internazionali, ha voluto incontrare in questi giorni i ragazzi ospiti della comunità Kayròs (termine di derivazione etimologica greca, dal significato di tempo opportuno), fondata da Don Claudio Burgio, per trasmettere loro un importante messaggio di speranza, anche in questi difficili momenti segnati dalla pandemia globale. I ragazzi della comunità di Don Burgio, che è anche il cappellano dell'istituto penale minorile Beccaria di Milano, provengono spesso da situazioni complesse, da contesti dove la violenza e la criminalità sono per lo più all'ordine del giorno: un tipo di realtà che lo stesso Kevin-Prince Boateng conosce da vicino, essendo cresciuto a Berlino nel tutt'altro che semplice quartiere di Wedding, a lungo teatro di una complicata integrazione tra culture diverse e di numerose problematiche. Boateng ha raccontato l'esperienza personale ai ragazzi della comunità, sottolineando come sport e calcio abbiano sempre rivestito un ruolo fondamentale nella sua crescita, in quanto atleta e in quanto uomo.

La discussione ha così spaziato dalle notti più emozionanti della carriera professionale del campione fino a temi come la rabbia, il razzismo, l'importanza della musica. Al termine di questo momento di confronto Boateng ha regalato ai ragazzi una maglia ufficiale del Monza. Lo riporta gqItalia.

Sezione: Dalla Sede / Data: Ven 18 dicembre 2020 alle 10:05
Autore: Niccolò Anfosso / Twitter: @Nicanfo2000
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